fantastico giveaway di cata ...
sabato 30 gennaio 2010
lunedì 25 gennaio 2010
domenica 24 gennaio 2010
partecipo al...
blog candy di marcella-momenti di relax.
fateci un salto vale proprio la pena...
non posto la foto perchè non mi riesce di caricarla, non so perchè... è deliziosa comunque.
fateci un salto vale proprio la pena...
non posto la foto perchè non mi riesce di caricarla, non so perchè... è deliziosa comunque.
giovedì 21 gennaio 2010
lavori in corso...
voglia di nuovo.. intanto colore e fiori... bimbo e fiori
e voglia di nuovo...
e voglia di nuovo...
e voglia di incontri.
il 21 febbraio primo meeting blogger abruzzesi.
lunedì 18 gennaio 2010
ricordate la...
torta zebrata?
carina vero? 6cm più o meno.
ecco qua le tortine zebrate: crude
cotte e mangiate...
buonissime, la zebratura non è molto evidente ma il sapore è buonissimo. ho aggiunto gocce di cioccolato sulle tortine prima di infornare e zucchero semolato.
già che ci sono posto due fotine per un piccolo dono natalizio. ancora??? si, ancora.
l'ho preparato prima di natale ma l'ho consegnato dopo l'epifania. era un pendaglietto per l'albero e meno male a forma di calza befanosa. befanosa ma raffinata. lino bianco, boutis e punto filza. poi filza catenella ripassata per marcare l'iniziale. e perline per illuminare.
il pensierino è per la simpatica signora di "ricamo in" a pescara.
carina vero? 6cm più o meno.
domenica 17 gennaio 2010
sull'egoismo...
a volte devo dire che è l'egoismo che mi salva. un mix di sensi di colpa, istinto di sopravvivenza, tensione al divenire.
in un anno o giù di lì, lasciamo perdere il cambio di data, è solo una convenzione, non ho mai creduto a "anno nuovo, vita nuova", non ho ancora avuto il mio personale "anno nuovo".
ho ancora desiderio di colore e di luce, ma poi succede sempre qualcosa, a me o al mondo e si ricade nel buio.
eppure io risalgo. lascio tutto alle spalle, o almeno ci provo. se penso, rifletto, mi angoscio.
il mondo è così fragile e così ingiusto.
io mi lamento perchè non voglio alzarmi presto, ma mi alzo in una casa calda, piena di amore.
poi scelgo i vestiti da indossare e già il fatto di scegliere presuppone un possesso maggiore dei 2/3 della popolazione mondiale.
mi scoccia svuotare la lavatrice e l'asciugatrice e c'è chi non ce l'ha.. e c'è anche chi non ha nulla da metterci dentro.
e mangio una fetta di pandoro mentre la tv manda in onda visi spauriti e affamati.
mi viene voglia di prenderli tutti con me e poi?? fare la missionaria?
il mondo è ingiusto? dio è ingiusto?
ci hanno insegnato che dio è buono e allora è colpa nostra.
ho dei figli, spero per loro un futuro migliore, sereno, di benessere, di possibilità di scelta soprattutto.
e allora? sono ingiusta e incoerente, una madre indegna. insegno ai miei figli a vivere dalla parte dell'ingiustizia.
in un anno o giù di lì, lasciamo perdere il cambio di data, è solo una convenzione, non ho mai creduto a "anno nuovo, vita nuova", non ho ancora avuto il mio personale "anno nuovo".
ho ancora desiderio di colore e di luce, ma poi succede sempre qualcosa, a me o al mondo e si ricade nel buio.
eppure io risalgo. lascio tutto alle spalle, o almeno ci provo. se penso, rifletto, mi angoscio.
il mondo è così fragile e così ingiusto.
io mi lamento perchè non voglio alzarmi presto, ma mi alzo in una casa calda, piena di amore.
poi scelgo i vestiti da indossare e già il fatto di scegliere presuppone un possesso maggiore dei 2/3 della popolazione mondiale.
mi scoccia svuotare la lavatrice e l'asciugatrice e c'è chi non ce l'ha.. e c'è anche chi non ha nulla da metterci dentro.
e mangio una fetta di pandoro mentre la tv manda in onda visi spauriti e affamati.
mi viene voglia di prenderli tutti con me e poi?? fare la missionaria?
il mondo è ingiusto? dio è ingiusto?
ci hanno insegnato che dio è buono e allora è colpa nostra.
ho dei figli, spero per loro un futuro migliore, sereno, di benessere, di possibilità di scelta soprattutto.
e allora? sono ingiusta e incoerente, una madre indegna. insegno ai miei figli a vivere dalla parte dell'ingiustizia.
mercoledì 13 gennaio 2010
sabato 9 gennaio 2010
venerdì 8 gennaio 2010
mercoledì 6 gennaio 2010
martedì 5 gennaio 2010
so che è un po' triste,
ma adoro questa poesia di Pascoli
La Befana
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccio leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda... tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda... ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccio leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda... tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda... ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.
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